sabato 23 giugno 2018


Poesie nella parlata limenese

Scritte da alunni della classe 3 A considerando elementi storico-culturali del proprio territorio 

(anno scolastico 2017-18, prof, Bruno Trevellin)


(Limena, Il traghetto sul Brenta, foto d’epoca)
I
EL TEMPORAE, di Carlotta M.

Sento el lamento del vento
fra e rame dei piopi
visin casa mia,
el pianto dea piova
in te e stopie
e on sigare distante
de on ozheo impaurio.
Eco on lampo
che ilumina el cieo.

El me pianto zhè coverto
dal brontoeare de on tuono.


II
EL MUIN, di Thomas B.

Vecio muin abandonà
I omeni te ga desmentegà
Ma ti te ste là e te speti
Oncora el to destin
Non te lavori pì e te si blocà,
Incricà e no te varda pì
Gnanca chi che te gà
Par secoi sfrutà


III
LAVANDARE, di Valentina A.

Zhovani e vecie, tute
‘na volta ‘ndava
Là a stendare
I pani al sol
In istà e col fredo
Coe man giazhae
E coe man screpoeae.
De tuto e gà soportà
Par tuta ‘na vita.


IV
EL FIUME, di Valentina A.

Scolto l’aqua
Che soto el ponte
Core via
Vardo i ozhei
Posai sora e rame
Farfae voeare
Tuto me pare
On sogno beo
E mi me perdo
Dentro sta natura
Stando soea sora
Sto arzhare del Brenta 


V
VECIO CANAL, di Tommaso V.

Vecio Brentea, ti che te ve col to corso
calmo, che par ani te ghe fato lavar
i pani ae nostre femene
chi o’ sa quaeo che zhè el senso
del to ‘ndare, forse
proprio sto qua, forse n’altro,
forse nesuno, chi ‘o savarà
mi intanto te vardo e resto imagà
dai riflesi che el soe te fa.


VI
‘NA RONDINE SORA EL CAMPO, di Giovanni M.

Sora el campo
voea na rondine
incantà dal so coeore
Coeore de oro
presioso par chi sora
ghe gà lavorà.
Campo pien de fadiga
Par chi sora ga suà
par mi, par ti.
Adeso dime parché, campo,
ti te sì dorà,
e mi adoeorà


VII
EL TRENO, di Giulia G.

On treno che partia
Ogni matina.
On treno che vedea ogni dì
Zhente e carichi de robe
On treno adeso stufo,
vecio e soeo.
On treno che pì no parte
Che no assa pì on segno
e che no torna pì indrio
co gnente pì da scrivare
nel so diario
e gnanca nel so core.



VIII
E LAVANDARE, di Angelica S.

Lavar la veste
e cantar à le feste
‘ndemo femene al rio
el zhè el nostro destin
lavar, cusinar, far fioi
‘ndemo a lavar i pani
dea nostra fameja
sperando che el Signor fasa
che tutto vaga ben
che se magna anca ancò
che no manca par l’omo el laoro
Pregar senpre dovemo 
el nostro Signor


IX
EL FIUME, di Carlotta M.

L’ aqua del Brenta
a fila via
e a se strasina
tutti i veci pensieri e el vecio parlar
che, pian pian, el và distante
senza asar gnanca pì a so ombra.



X
A LUNA, di Carlotta M.

Luna te si bea,
da quando a matina
te vedo picoea nel cieo ciaro
fin quando a sera
te splendi in te el blu
come el mar dentro de mì.
Quando jero picoea te vardavo
come se te fossi el me idoeo
e desso che so cresua
te miro ancor de pì.


XI
NONA, Angelica S.

Nona te voio ben
me piase come te me vardi
con chei oci pieni de bontà
che me te ghe dà
fin dalla zhovane età.
Voria che te restassi sempre co mi
par aiutarme tutto il dì
par strensarme a tì.



XII
EL TAVEO, di Sofia C.

Lè ea me terra, el Taveo.
El siensio domina,
Non ghe zhè posto
Par chi che fa confusion.
Mi el Taveo. Mi e ti soi ‘ndando 
Non ghe se paroe par ti


XIII
VITE SEGNAE, di Marica G.

Tute e lavandare
‘ndava zhò al fiume
a fare ‘na vita da done rinchiuse.
Ogni dì el stesso mestiere,
ogni dì a stessa fadiga
come on destin segnà.
E coe man crepae 
e tornava casa sfinie.


XIV
EL TRENO, di Adriana M.

On bel dì no te ghè pì
Vardà a to strada
Te sì deventà subito fredo
E pì no te corevi
In mezho a ste case.
Da tanti ani pì no te passi
Te te ghè sconto chissà dove
E qua desso pasa soeo a to ombra

XV
EL PORTO VECIO, di  Mattia Z.

Dentro sta parte de Brenta
‘ndava e vegneva
barche tanto tempo fa,
dentro sto porto vivo
soeo nel ricordo e che desso
el pare come morto.
Gnente qua zhè pì come prima
Gnanca l’aqua pare pì a stessa







Nota finale: con questa raccolta di poesie la classe ha partecipato alla Settima edizione del Concorso: “TUTELA, VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEL PATRIMONIO LINGUISTICO E CULTURALE DEL VENETO”

Ambito 1La lingua veneta nelle sue espressioni creative nel teatro, nella musica e nella poesia


venerdì 22 giugno 2018

Il teatro a scuola 
Per riflettere e per discutere in classe
Attività realizzata nella classe 3 A, a. s. 2017-18 

(prof. B. Trevellin)

Letture di brani da Amleto e Romeo e Giulietta di W.Shakespeare
I film di F. Zeffirelli tratti dalle opere teatrali di W. Shakespeare

AMLETO, i tre monologhi:
• AMLETO: Ah se questa carne troppo troppo sordida si potesse sciogliere e risolvere in rugiada, ah se l’Eterno non avesse decretato la a condanna del suicidio! O Dio! Dio! Come mi sembrano languidi, vieti e insipidi gli usi del mondo! Che nausea, ah che nausea. È un giardino abbandonato che va in seme: vi regna solo una natura fetida e volgare. Che si dovesse venire a questo! Morto appena da due mesi - anzi, non da tanto, non da due - un re così eccellente, che era di fronte a questo come un Iperione di fronte a un Satiro, così innamorato di mia madre che non avrebbe permesso ai venti del cielo di toccarle il volto troppo rudemente. Cielo e terra, debbo ricordarlo? Ebbene ella pendeva da lui come se il desiderio si fosse accresciuto di ciò che lo saziava; eppure, nel giro d’un mese - non devo pensarci - fragilità, il tuo nome è donna - appena un mese o prima che invecchiassero le scarpe con cui seguiva il corpo del mio povero padre tutta in lacrime come Niobe - lei, lei stessa - o Dio, una bestia priva di raziocinio avrebbe pianto più a lungo - sposata a mio zio, fratello di mio padre ma simile a mio padre come io a Ercole. Nel giro d’un mese prima ancora che il sale di lacrime disoneste avesse smesso di bruciarle gli occhi trovò marito. Ah fretta ignobile, correre con tanta impazienza a lenzuola incestuose! Non è bene e non può venirne bene. Ma il cuore mi si spezzi, devo frenare la lingua.
• AMLETO: Oh il furfante, il bifolco che sono! Non è mostruoso che quest’attore quì solo in una finzione, sognando la sua passione, possa forzare l’anima a un’immagine tanto da averne il viso tutto scolorato, le lacrime agli occhi, la pazzia nell’aspetto, la voce rotta, e ogni funzione tesa a dare forma a un’idea? E tutto ciò per niente! Per Ecuba! Ma chi è Ecuba per lui, o lui per Ecuba da piangere per lei? E che farebbe se avesse il motivo e lo sprone della sofferenza che ho io? Inonderebbe la scena di lacrime, spaccherebbe gli orecchi a tutti con parole tremende, farebbe impazzire i colpevoli, tremare gli innocenti, sbalordirebbe chi non sa niente, davvero, sconvolgerebbe le stesse funzioni degli occhi e degli orecchi. Ed io canaglia fatta di pietra e di fango sto qui a perdere tempo come un qualsiasi grullo trasognato e non penso alla mia causa, e non so dire niente, niente, nemmeno per un re che ebbe distrutti da un diavolo gli averi e la vita preziosa. Dunque sono un vile? Chi mi chiama furfante? Chi mi spacca il cranio? Chi mi strappa la barba e me la butta in faccia, chi mi tira il naso e mi sbugiarda, e mi caccia l’accusa in gola fino ai polmoni? Chi mi fa questo? Ah sangue di Dio! Dovrei incassare tutto, perché è vero, ho il fegato d’una colomba, senza il fiele che rende amara l’oppressione, o altrimenti da un pezzo avrei ingrassato con la carogna di quel cane tutti gli avvoltoi dell’aria. Farabutto sanguinario e osceno! Farabutto incallito, traditore, disumano, porco! Ah che somaro sono! Bel coraggio davvero per il figlio d’un caro padre assassinato spinto alla vendetta dalla terra e dal cielo sgravarsi il petto di parole come una baldracca, darsi a bestemmiare come una troia, come una sguattera! Ah che vergogna! Oh! Cervello mio, all’opera. Ho sentito che certi criminali che ascoltavano un dramma sono stati colpiti fin dentro all’anima dall’arte astuta della rappresentazione e subito hanno confessato i loro delitti. Perché l’assassinio parla, anche senza aver lingua, attraverso una bocca miracolosa. Ora io farò recitare a questi attori davanti a mio zio, qualcosa di simile al massacro di mio padre. E starò a guardarlo. Lo sonderò fin dentro l’anima. Se ha un sussulto, so cosa fare. Il fantasma che ho visto può anche essere un diavolo, e il diavolo può prendere un aspetto gradevole, sì, e forse, vista la mia debolezza la mia malinconia lui che è così potente su chi ne soffre, mi inganna per dannarmi. Mi serve una qualche base più consistente. Questo spettacolo è la trappola che acchiappa la coscienza del re.
• AMLETO: Essere o non essere; questo é il problema: se sia più nobile nell’animo sopportare i sassi e i dardi dell’ oltraggiosa Fortuna, o prender l’ armi contro un mare di guai e contrastandoli por fine ad essi. Morire - dormire - nulla più; e con un sonno dire che noi poniamo fine alla doglia del cuore e alle infinite miserie naturali che sono retaggio della carne! Questa é soluzione da accogliere ardentemente. Morire - dormire - sognare forse: ma qui é l’ intoppo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando ci siamo disfatti di questo tumulto della vita mortale, deve farci riflettere: é la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti. Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo dell’ uomo borioso, le angosce dell’amore respinto, gli indugi della legge, la prepotenza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale? Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte, la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore, a sgomentare la nostra volontà e a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d’ altri che non conosciamo? Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l’ incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dell’ azione perdono anche il nome

Romeo e Giulietta, fonti e analisi
La critica ha ricercato le fonti testuali della tragedia di William Shakespeare, Romeo e Giulietta, nella tradizione italiana divulgata dall'omonimo testo di Arthur Brooke, The Tragical Historie of Romeus and Juliet, facendo riferimento alla storia di Mariotto e Gianozza di Siena, narrata da Masuccio Salernitano, oppure alla Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti descritta nel 1530 da Luigi Da Porto e infine alla novella di Matteo Bandello. Ma si potrebbe risalire a ritroso nel tempo e confrontare lo schema costitutivo di queste narrazioni anche con una elaborazione di Ovidio dedicata al mito di Piramo e Tisbe, gli infelici amanti assiri, vicini di casa e ostacolati dai rispettivi genitori: d'altronde ai personaggi Piramo e Tisbe lo stesso Shakespeare dedica la scena prima dell'atto quinto del Sogno di una notte di mezza estate.
Peraltro la vicenda dell'amore contrastato tra due giovani costituisce un vero e proprio topos narrativo della letteratura occidentale, di rilevante interesse sotto il profilo antropologico, in quanto il contrasto si ingenera per una opposizione di classe, di ceto economico, oppure di faziosità politica tra le rispettive famiglie dei due innamorati.
L'esordio conflittuale e l'epilogo tragico segnano, in certo modo, i confini obbligati di tale intreccio paradigmatico che giustamente fornisce al pubblico dei suoi fruitori un importante tema sul quale riflettere: il diniego opposto alla opportunità di risolvere "affettivamente" un antagonismo sociale genera irreparabile perdita per entrambe le parti.
 La moltiplicazione delle fonti comprova dunque che per gli scrittori antichi non esisteva la moderna preoccupazione, anzi l'assillo relativo ad una presunta ad una presunta mancanza di originalità, poiché l'autore si impegnava intenzionalmente a raccontare di nuovo una storia che, nella sua fabula iniziale, era ben nota al pubblico. L'abilità dell'artista risultava infatti consacrata all'articolazione dell'intreccio che ricomponeva, secondo una dicitura personale, alcune "popolari" unità narrative, ovvero i nuclei d'azione costitutivi della storia stessa.
L'indagine pertinente ai livelli di incomunicabilità è particolarmente approfondita nel testo di Shakespeare, che sa smascherarla non solo sul piano pubblico, ma anche su quello privato: all'interno della famiglia stessa l'autore sottolinea la drammatica opposiziizione generazionale sotto forma di mancato ascolto; infatti, quando Giulietta ricusa di sposare Paris, il pretendente prescelto dal padre, ella prega invano il genitore di udire le sue ragioni, ma egli la zittisce: "Non parlare, non replicare, non rispondermi. Sento prurito alle mani!" (Atto III, scena 5^).
Le costrizioni sono dunque rilevabili attraverso l'esame del linguaggio, poiché è proprio mediante il linguaggio che si realizza una delle importanti modalità atte a descrivere se stessi e il mondo circostante, in termini di credenze o speranze.
Per quanto concerne il contesto sociale, si rileva un intenzionale scarso interesse in merito alle "ragioni del cuore" e a tutti i discorsi riferibili ai sentimenti, poiché le famiglie dominanti la Verona immaginata da Shakespeare considerano il matrimonio come una istituzione importante per perpetuare la stirpe e consolidare l'egemonia politica, a prescindere dagli affetti tra i coniugi.
La realtà antropologica che caratterizza la sfera dell'amore "ufficiale" sancito dall'istituto coniugale è dunque posta sotto il controllo della famiglia, che agisce in base a precise regole a tutela del rischio di contaminazione sociale.
L'amore passione assume pertanto i connotati della trasgressione e determina un rilevante cambiamento nei codici comportamentali sia maschili sia femminili: dopo l'incontro con Giulietta, Romeo cessa di identificare in modo univoco le proprie aspettative, nei confronti di una donna, sotto forma di possesso, mentre la fanciulla disattende la regola d'obbedienza che la pretende subordinata ai dettami parentali.
"O dolce Giulietta, la tua bellezza mi ha reso effeminato e ha indebolito la tempra d'acciaio del mio coraggio" (Atto III, scena 1^): la battuta pronunciata da Romeo rivela un'altra importante componente della trasformazione ideologica maschile operata dall'amore, che minaccia non solo il primato dell'uomo sulla donna, ma ancora una volta l'intero gioco delle dominanze sociali. L'uomo innamorato aspira alla pacificazione e rifiuta di considerare antagonisti i rappresentanti maschili che fanno parte del gruppo familiare dell'amata, perciò la presunta effeminatezza, ovvero dipendenza rispetto alla donna, riduce la sua volontà di primeggiare e di imporre il proprio controllo in ambito territoriale.
Un amore che sfida le regole dettate dalla logica del potere si carica tuttavia di valenze tragiche: Romeo e Giulietta, come Piramo e Tisbe, sono destinati a morire, perché vittime di fatali fraintendimenti che, sul piano simbolico, rappresentano i condizionamenti delle rispettive culture.
"Parleremo ancora di questi fatti dolorosi" afferma il principe della Scala, quando l'azione si conclude con la rivelazione della morte degli infelici amanti, e la battuta si carica di molteplici significati, in qn quanto allude alla contestuale necessità di fare giustizia e al contempo si proietta nell'extratesto, secondo la prioritaria finalità pedagogica della tragedia, valevole a testimoniare un contenuto in sé valido pure a distanza di secoli: l'opera di Shakespeare denuncia anche la disperazione della incomunicabilità, in un mondo in cui tutti parlano senza avere voglia di ascoltare.

temi del Romeo e Giuletta
amore
L'amore nel Romeo e Giulietta non e' una emozione idealizzata. Si, l'amore che i due Giovani condividono e' bello e passionale, e' puro, totalizzante, e i due amanti sono pronti a sacrificare tutto per l'amore. Ma e' anche caotico e distruttivo, portatore di morte agli amici, alla famiglia e a loro stessi. Lungo tutta l'opera, l'amore e' menzionato insieme alla morte e alla violenza, e trova la sua piu' grande espressione nel suicidio. Il tema dell'amore in Romeo e Giulietta e' toccato anche dagli altri personaggi del play, tutti i personaggi parlano continuamente d'amore: Mercuzio ritiene che l'amore sia poco piu' che una scusa per perseguire piaceri sessuali. Donna Capuleti pensa che l'amore sia basato sui beni materiali, Paride e' giovane e ricco, quindi da per scontato che Giulietta lo ami e sia felice di sposarlo;

Il padre di Giulietta vede l'amore come obbedienza e dovere. Frate Lorenzo riconosce che l'amore ha una componente passionale, ma afferma anche che e' anche una responsabilita'. Paride sembra pensare possa essere comandato. Ognuno, nel Romeo e Giulietta, vede l'amore a suo modo. Da molti critici, l'amore del Romeo e Giulietta e' visto come mosso dalla lussuria. Romeo, all'inizio del dramma Spasima per Rosalina, spinto piu' dal desiderio carnale che da vero amore. Anche l'amore di Romeo e Giulietta e' a prima vista, piu' il segno di una infatuazione che di amore.

Il loro amore, infatti, e' basato piu' sull'attrazione fisica che , prima ancora che i due possano riuscire a parlarsi. I due decidono di sposarsi dopo solo pochi minuti di dialogo. Sia Romeo che Giulietta agiscono con troppa fretta. L'amore e' pazienza, la lussuria ha sempre fretta. Nonostante il loro amore sia funesto in terra, oggi i due amanti sono simbolo di amore eterno in tutto il mondo, a dimostrazione che secondo Shakespeare, quando nelle vicende extra-terrene vengono giudicate le vicende degli umani, nulla ha piu' peso dell'amore puro e disinteressato, neanche la lussuria, o gesti estremi come l'omicidio e il suicidio.




il ruolo del destino
Il coro apre la tragedia chiamando i due giovani "star-crossed lovers", ma e' il destino o le decisioni affrettate e la condotta dei due giovani a causare a causare la loro morte? La sfortuna e le cattive coincidenze abbondano: Romeo viene a conoscenza della festa a casa di Giulietta per caso, in maniera quasi incredibile; L'unica persona che Romeo incontra alla festa e' Giulietta; Paride decide che vuole sposare

Giulietta proprio il giorno in cui essa si innamora di Romeo. Frate Lorenzo non riesce a far recapitare la lettera a Mantova, per via di un caso sfortunato; se Romeo avesse aspettato solo un minuto in piu', Giulietta si sarebbe risvegliata e i due sarebbero fuggiti insieme. Tuttavia, anche cattive scelte e decisioni avventate da parte dei due amanti giocano un ruolo nella tragedia. Molti critici vedono Romeo e Giulietta come parte di un disegno divino, che sacrifica i due amanti, riscattandoli pienamente, per porre pace e terminare la faida tra le loro famiglie, che se non interrotta avrebbe portato morte e odio nella citta' di Verona. 



Il ruolo della donna
All'epoca in cue e' ambientato il play e' quello di buona moglie e madre. Le donne dovevano obbedire ai loro mariti e padri Non sorprende, quindi, che il matrimonio di Giulietta venga scelto dai genitori. L'opinione di Giulietta non ha quindi importanza nella societa' veronese. Anche l'opinione della madre di Giulietta non ha peso, ed il matrimonio con Paride e' deciso esclusivamente da suo marito. 


amore e odio
L'immenso amore dei due amanti e' circondato e sovrastato dall'odio: I Capuleti odiano i Montecchi,non sappiamo i motivi, ma spesso le faide nascevano (e nascono) per futili motivi, ed in ogni caso presto si perde traccia delle loro origini, lasciando il posto all'odio e all'amore per la violenza e la guerra. L'odi otra le due famiglie coinvolge l'intera citta' di Verona.

Tebaldo e' pervaso dall'odio. La semplice vista di Romeo alla festa dei Capuleti, suscita in lui il desiderio di ucciderlo. E' probabile che Shakespeare voglia mostrarci che le emozioni di odio e amore sono collegate ed indivisibili, proprio servendosi di Romeo e Giulietta, giacche' l'odio tra le due famiglie termina con la morte dei due amanti,per mezzo dell'amore tra i due. 

La scena del balcone

Giulietta: o Romeo, Romeo, perche' sei tu Romeo? rinnega tuo padre e rifiuta il tuo stesso. Ovvero, se proprio non lo vuoi fare, giurami soltanto che mi ami, ed io smettero' di essere una Capuleti.

Romeo: devo continuare ad ascoltarla oppure rispondere a cio' che dice?

Giulietta: e' solamente il tuo nome ad essermi ostile :tu saresti sempre lo stesso anche se non fossi un Montecchi. Che cosa vuol dire la parola Montecchi? Non e' una mano,o un braccio o un viso,ne un'altra parte che appariene ad un essere umano. Oh,sii qualche altro nome! Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso , conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo . Allo stesso modo Romeo, se portasse un'altro nome ,avrebbe sempre quella rara perfezione che possiede anche senza quel nome. Rinuncia quindi al tuo nome, Romeo,ed in cambio di quello ,che tuttavia non e' una parte di te, accogli tutta me stessa.




Romeo: ti prendo in parola. D'
ora in avanti non saro' piu' Romeo.

Giulietta: chi sei tu,cosi' nascosto dalla notte,
inciampi nei miei pensieri piu' nascosti?

Romeo: non so dirti chi sono,adoperando un nome. Perche' il mio nome, o diletta santa, e' odioso a me stesso, perche' e nemico a te. E nondimeno strapperei il foglio dove lo trovassi scritto.

Giulietta:le mie orecchie non hanno ancora udito un centinaio di parole pronunciate dalla tua lingua ,e nondimeno riconosco la tua voce : non sei forse tu Romeo,nonche' uno dei Montecchi?

Romeo:non sono ne l'uno ne l'altro, fanciulla, se a te questo dispiace.

Giulietta: e come sei giunto fino a qui'? dai,dimmi come e perche'. Le mura del cortile sono irte e difficili da scalare, e quest luogo, considerando chi sei tu, potrebbe significare la morte se qualcuno della mia famiglia ti scoprisse.

forse ti interessa anche: 
William Shakespeare 

Romeo:ho scavalcato le mura sulle ali dell'amore, poiche' non esiste ostacolo fatto di pietra che possa arrestare il passo dell'amore,e tutto cio' che amore puo' fare ,trova subito il coraggio di tentarlo: per questi motivi i tuoi familiari non possono fermarmi.

Giulietta: se ti vedranno ti uccideranno.

Romeo :ahime',che si nascondono piu' insidie nel tuo sguardo che non in venti delle loro spade. A me basta che mi guardi con dolcezza e saro' immune alla loro inimicizia.

Giulietta: non vorrei per tutto il mondo che ti scoprisero qui'.

Romeo:ho il mantello della notte per nascondermi ai loro occhi. Se tu mi ami non mi importa che essi mi scoprano. Meglio perdere la vita per mezzo del loro odio ,che sopravvivere senza poter godere del tuo amore.

Giulietta: e chi ha saputo guidarti fino a qui'?

E' stato amore, che per primo ha mosso i miei passi, prestandomi il suo consiglio ,ed i ogli ho prestato gli occhi. Non sono un buon pilota: cio' nonostante, anche se fossi tanto lontana quanto la riva abbandonata dove lavano marosi del piu' remoto dei mari, non esiterei a mettermi in viaggio, per un carico cosi' prezioso. 

Attività:
-       Visione dei film di F. Zeffirelli tratte dalli dalle opere di Shakespeare
-       Discussione in classe
-       Lavoro di ricerca e di approfondimento sui monologhi di Amleto



Il cinema a scuola 
Film per riflettere e per discutere in classe

Attività realizzata nella classe 3 A, a. s. 2017-18 (prof. Bruno Trevellin)


Vado a scuola, di Pascal Plisson,

Gran Torino, di Clint Eastwood,

Il segreto del bosco vecchio, di Ermanno Olmi,

Torneranno i prati, di Ermanno Olmi,

McFarland, di Niki Caro,

Amleto, di Franco Zeffirelli

Romeo e Giulietta, di Franco Zeffirelli



SCHEDA DI ANALISI DI UN FILM

Ti presentiamo una scheda si analisi da compilare al termine della visione di un film (o come promemoria a casa di compito)

 DATI GENERALI

• TITOLO DEL FILM:

• REGISTA:

• PAESE DI PRODUZIONE:

• ANNO DI PRODUZIONE (periodo in cui è stato girato il film):

• ANNO DI AMBIENTAZIONE:

• ATTORI PRINCIPALI:

 GENERE

Indica se si tratta di un film western, giallo – poliziesco, musical, horror, d’avventura, di fantascienza, d’animazione, fantasy, comico, drammatico, sentimentale... .........................................................................................................................................................................................

• Eventualmente fonte letteraria (è tratto da un libro?) .........................................................................................................................................................................................

 TRAMA, AMBIENTAZIONE, PERSONAGGI



Scrivi la TRAMA in breve: ......................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................



• INDICA SE I FATTI SONO NARRATI:  in ordine cronologico  interamente in flashback  con alternanze di piani temporali (piano del presente, flashback, anticipazione di eventi futuri) • Luogo e tempo della vicenda:



• Inqualeperiodosisvolgelavicenda(da.................): ......................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................

• Protagonista (caratteristiche fisiche, comportamentali, socio – culturali, psicologiche): ......................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................


• Altri personaggi:

principali:

secondari:

MESSAGGIO

• Esplicita il messaggio del film: ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................... LINGUAGGIO

• Analizza il linguaggio cinematografico (particolari inquadrature, movimenti della macchina da presa, effetti di luce, uso del colore, ritmo della narrazione.): ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................... • Analizza la sceneggiatura (dialoghi, coerenza della trama e dei personaggi.): ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................... • Analizza la colonna sonora (originale, con brani già noti, di forte oppure debole supporto alle immagini, eventuali effetti sonori...): ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ .............................................................................................................................................................

GIUDIZIO PERSONALE

• Il film ti è piaciuto?  Sì, perché..................................................................................................................................................................  No,

perché ................................................................................................................................................................ • Quali episodi, in particolare, ti sono piaciuti? .........................................................................................................................................................................................

• Quale scena ti ha particolarmente colpito e perché? .........................................................................................................................................................................................

• Quali sentimenti (simpatia, antipatia, indifferenza...) hanno suscitato in te i personaggi: .........................................................................................................................................................................................

• Quale personaggio (in senso positivo o negativo) ti ha particolarmente colpito e perché? .........................................................................................................................................................................................

 • Il finale ti è sembrato convincenti o ne avresti preferito un altro? .........................................................................................................................................................................................

• Concordi con il messaggio del film? .........................................................................................................................................................................................

• Ti sono piaciute le interpretazioni degli attori? Quale più di tutte e perché? .........................................................................................................................................................................................

• Se il film è stato trattato da un libro che hai letto, quale delle due versioni della storia preferisci e perché? ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................

(DA: www.iscgcesare.it/wp-content/uploads/2015/09/SCHEDA-FILM.pdf)