Nell’800 vi transitavano 1500 imbarcazioni per il trasporto di legname,
sabbia e ghiaia
(Limena,
cartolina d’epoca)
Il canale
Brentella è un canale artificiale della provincia di Padova che collega il
fiume Brenta con il fiume Bacchiglione.
Nel corso
del XII secolo Vicenza chiese alla città di Padova un permesso per transitare
lungo il Bacchiglione per poter stabilire una rotta commerciale con il mare,
essenziale per il rifornimento di generi di prima necessità. Il permesso venne
elargito intorno all'anno 1115 per essere successivamente revocato al pari del
permesso di transito per via terrestre. Per ritorsione, i Vicentini nel 1145
deviarono le acque del Bacchiglione nel canale Bisatto con uno sbarramento
lungo il corso del fiume presso Longare lasciando quindi Padova all'asciutto.
Tale privazione era assolutamente deleteria per la città, essendo l'acqua
essenziale per l'azionamento dei mulini, per il rifornimento dell'acqua
potabile e per la difesa. Per ritornare in possesso di questo prezioso bene,
Padova dovette
giocoforza
occupare a forza Longare e ripristinare la situazione idrografica naturale,
primo passo di una guerra con Vicenza che durò due anni con obiettivo la
conquista di Bassano, Marostica e Montegalda.
Nel 1147 i
vescovi veneti e il patriarca di Venezia intervennero nel conflitto portando le
due città rivali alla pace (pace di Fontaniva). Nonostante ciò, per scongiurare
altre ritorsioni dei Vicentini e assicurarsi in maniera definitiva la presenza
dell'acqua in città, i cittadini padovani intrapresero la costruzione del
canale Piovesella da Noventa Padovana al capoluogo, primo tronco del futuro
canale Piovego, portando le acque della Brenta fin sotto le mura.
Nel 1188
Padova tornò a scontrarsi con Vicenza per tentare nuovamente di conquistare
Montegalda con conseguente reazione dei Vicentini che deviarono per la seconda
volta le acque del Bacchiglione nel Bisatto. Molto probabilmente l'apporto
idrico del Piovesella non era sufficiente ai fabbisogni della città, pertanto i
Padovani dovettero per la seconda volta fare una sortita su Longare per
eliminare la deviazione. Tali scaramucce si susseguirono più volte finché nel 1314
non si decise per la costruzione del Brentella con il quale la questione fu
risolta definitivamente.
La
costruzione del canale fu un'opera molto imponente; molto probabilmente però
non si trattò di una realizzazione interamente ex novo, è facile invece che in
alcuni punti si sia riutilizzato, ampliando, un alveo già esistente. Ad opera
completata però ci si rese conto che, in caso di piene del Brenta, questo fiume
scaricava troppa acqua nel Brentella con conseguenti allagamenti nella zona del
Bassanello. Per regolare l'afflusso della corrente nel nuovo canale, Francesco
il Vecchio da Carrara ordinò nel 1370 la costruzione a Limena dei Colmelloni,
ovvero uno sbarramento mobile antesignano dei moderni sostegni. A protezione di
tale manufatto fu eretto sulla riva destra un castello; castello e Colmelloni
vennero però distrutti dall'imperatore Massimiliano nel 1509 durante la guerra
della Lega di Cambrai.
Nei secoli
successivi l'assenza di qualsiasi regolazione comportava numerosi disagi nella
parte bassa di Padova con frequenti straripamenti; si dovette aspettare fino al
1775 quando la Repubblica di Venezia pose mano alla ricostruzione dei
Colmelloni. Il nuovo sostegno, tuttora esistente, è costituito da due fabbricati
posti a ponte sopra al canale; sono provvisti di panconi mobili che, nel caso,
possono scendere scorrendo nei gargami per bloccare, parzialmente o totalmente,
il flusso d'acqua regolando di conseguenza la portata nel Brentella. Infine si
realizzò una briglia fissa, anch'essa tutt'oggi presente, lungo il corso del
Brenta qualche centinaio di metri a valle dell'incile del Brentella. Questa
briglia fu dotata anche di una conca per la navigazione, abbandonata nel XIX
secolo e demolita all'incirca nel 1880.
Navigazione
Nonostante
il Brentella fosse stato creato con lo scopo principale di regolare il corso
delle acque a Padova e immediati dintorni, il canale si prestò bene alla
navigazione. Verso la metà del XIX secolo, il periodo d'oro per questa modalità
di trasporto in Italia, vi transitavano circa 780 imbarcazioni in senso
discendente ed altrettante in direzione opposta trasportando circa 47 000
tonnellate di merce. Per la manutenzione delle barche, in prevalenza burci, nel
1836 sorse a Limena uno squero retto dalla famiglia Nicoletti, trasferitasi lì
dopo la chiusura del loro squero alla Specola. Il cantiere rimase in attività
per quasi un secolo, chiudendo nel 1914; l'edificio è stato però fortunatamente
preservato ed è ancora esistente.
Fino agli
inizi del XX secolo Brenta e Brentella erano interessati da un intenso traffico
di legname. I tronchi tagliati nei boschi dell'Altopiano di Asiago e del Cadore
venivano gettati nel Brenta, legati tra loro a formare grandi zattere e
lasciati quindi fluitare guidati da un timoniere. Giunto a Limena, il legname
proseguiva per il Brentella e quindi per il Bacchiglione fino al Bassanello
dove veniva scaricato a terra oppure continuare per il canale Battaglia fino
all'omonima località. La cessazione di tale attività avvenne nel 1916.
Oltre al
legname un'altra merce trasportata quotidianamente sul Brentella era la sabbia
e la ghiaia del Brenta che, caricata a Campo San Martino, da Limena discendeva
per il Brentella e quindi proseguiva per Padova, principale destinazione. Da
qui eventualmente i burci continuavano per Monselice lungo i canali Battaglia e
il Bisatto, per Bovolenta via canale Battaglia e canale Vigenzone, oppure per
Venezia lungo i navigli padovani, il Piovego e quindi il Naviglio del Brenta.
Altro
traffico, stavolta in senso contrario, era costituito dal legname già tagliato
per costruzioni che risaliva il Brentella dal Bacchiglione per essere scaricato
nei pressi del ponte di Brentelle di Sotto dove si erigeva una falegnameria.
Dalla
seconda metà del XIX secolo la navigazione lungo i canali italiani cominciò
pian piano ad accusare i colpi della concorrenza delle ferrovie; neanche il
Brentella fu esente da tale fenomeno. A Limena venne però sperimentato un
curioso connubio di trasporto ferroviario e fluviale: dal 1911 il
paese era
attraversato dalla ferrovia Padova - Piazzola (FPP). Nel 1919 la stazione e la
banchina furono raccordati da una breve ferrovia Decauville. I treni FPP,
caricati di ghiaia raccolta nella cava di Carturo e diretti a Padova, giunti a
Limena lasciavano alcuni carri in stazione; qui il materiale veniva trasbordato
sui carrellini della decauville che erano quindi spinti a mano fino alla
banchina da dove la ghiaia veniva trasbordata sulle imbarcazioni dirette a
Monselice . Questo traffico continuò fino al 1934.
Il tracollo
definitivo della navigazione avvenne negli anni cinquanta del XX secolo con la
diffusione incontrollabile del trasporto merci su strada. Attualmente il canale
è tuttora navigabile da Limena in giù ed è di tanto in tanto solcato da
imbarcazioni turistiche.
Percorso
(Idrografia
del territorio padovano)
Il canale
Brentella ha percorso quasi rettilineo con andamento nord-sud. Sono presenti in
più punti alcune anse; notevoli quelle tra il ponte della ferrovia Milano –
Venezia e Brentelle di Sopra. Tali anse sembrano confermare la parziale origine
naturale di questo corso d'acqua. Lungo tutto il percorso sono presenti sul
fianco destro numerose chiaviche che permettono l'immissione nel canale delle
acque accumulate nei vari scoli. Alcune di queste chiaviche sono però state
chiuse in seguito alla modifica della rete idrografica minore.
L'incile del
canale è situato a Limena e, come già ampiamente spiegato, è contraddistinto
per la presenza dei due Colmelloni, il secondo dei quali sorregge anche il
ponte in muratura della Strada statale 47 della Valsugana. Tale ponte fu
utilizzato in maniera promiscua anche dalla Ferrovia Padova - Piazzola dal 1911
al 1958; è stato poi allargato con la posa di una campata in cemento armato
adiacente al manufatto originario. Appena fuori Limena il Brentella riceve
sulla sua destra le acque del rio Porra. Sottopassa quindi la tangenziale di
Limena e giunge a Ponterotto, località posta a cavallo tra i comuni di Padova,
sulla sinistra, e Villafranca Padovana, sulla destra. In questo punto il canale
viene sovrappassato da quattro ponti in rapida successione, il primo
dell'autostrada A4, due stradali ed infine da una passerella ciclopedonale.
Subito prima
di quest'ultimo, da destra confluisce la roggia Munegale Grande.
Il canale
entra quindi totalmente in comune di Padova, sottopassa la condotta forzata
dell'acquedotto Vicenza - Padova e quindi la ferrovia Milano - Venezia. Dopo
questo ponte per un brevissimo tratto il Brentella scorre sul confine tra
Padova e Rubano, dopodiché rimane costantemente all'interno del territorio del
capoluogo. In località Brentelle di Sopra il canale passa ai piedi del Centro
Idrico di Brentelle dell'Acegas-Aps, punto di arrivo della condotta a pelo
libero
dell'acquedotto
Vicenza - Padova, e sottopassa il ponte della Strada statale 11 Padana
Superiore. Dopo circa un kilometro il Brentella interseca l'antica strada
Pelosa di origine romana che collegava Padova con Vicenza, strada rimasta
tagliata in due dall'epoca della costruzione del canale. Per ripristinare la
continuità della via è stata costruita una utilissima passerella ciclopedonale.
Giunti in località Brentelle di Sotto, il canale accoglie da destra le acque
dell'idrovora Brentelle gestita dal Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta;
si passa quindi sotto al ponte di Brentelle di Sotto e quindi, attraverso una
chiavica, si riceve da destra il canaletto Reale che si dirama dal Bacchiglione
subito dopo il ponte di Selvazzano Dentro. Infine il Brentella piega
decisamente a sud-est e giunge alla sua meta finale confluendo nel Bacchiglione.
Note
^ L'acqua nel Piovesella scorreva
da est ad ovest, ovvero all'opposto di come accade oggi nel Piovego.
1. ^ Dopo la chiusura dello
squero alla Specola e prima di stabilirsi definitivamente a Limena, i Nicoletti
si insediarono per un breve periodo al Bassanello.
2. ^ Campo San Martino era nel
XIX secolo il limite settentrionale della navigazione regolare sul Brenta.
3. ^ Il progetto originario
prevedeva, al posto della decauville, un binario a scartamento normale per
l'inoltro dei carri FPP direttamente sulla banchina.
4. ^ Il rio Porra nasce a Taggì
di Sopra dalla confluenza del rio Fosco con lo scolo Limenella.
5. ^ Società di fornitura di
acqua, gas ed elettricità presente a Trieste e a Padova nata dalla fusione
delle rispettive aziende locali ACEGAS ed APS.
(testi in: www.legambientepadova.it/files/Righetto_Paesaggemi_assi_paesaggistici_0.pdf
e https://it.wikipedia.org/wiki/Canale_Brentella)
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