Limena, Elementi
significativi del paesaggio storico
Le ville venete, gli insediamenti rurali, i corsi d’acqua, i
centri storici, le zone archeologiche
(Estratto dalla ‘Relazione specialistica. Sistema dei beni
storico-culturali’ del Pat di Limena, a cura di Bruno Trevellin)
Il PAT (Piano di Assetto del Territorio) di Limena recepisce
ed integra i sistemi e gli immobili da tutelare per i quali specifica la
relativa disciplina.
Tali elementi sono così individuati:
- gli edifici di
valore storico-architettonico, culturale e testimoniale ed i relativi spazi
inedificati di carattere pertinenziale e i contesti figurativi;
- il sistema
insediativo rurale e le relative pertinenze piantumate;
- la viabilità storica
extraurbana e gli itinerari di interesse storico ambientale;
- le zone di interesse archeologico;
L’analisi di settore del territorio comunale ha evidenziato
alcune specifiche presenze di seguito descritte.
Il territorio di Limena comprende due Ville Venete
catalogate dall’Istituto Regionale Ville Venete. Esse sono: le Barchesse di Villa Fini, che facevano
parte di un grande complesso monumentale costruito nella seconda metà del ‘600
dalla nobile famiglia veneziana Fini, originaria dell’isola di Cipro, come
simbolo della grandezza della famiglia. La Villa si trovava al centro di due
barchesse ad L da cui si dipartivano due emicicli ad esedra che terminavano
lungo la strada ove si trovava una recinzione con cancellata su pilastri. I
Fini erano proprietari in territorio di Limena di una grande quantità di
terreni. Nella raccolta di iscrizioni del Salomonio (Agri Patavini Inscriptiones sacrae et prophanae) pubblicata nel
1696 la villa viene descritta come un “suntuoso palazzo costruito per incarico
di Vincenzo Fini, procuratore di San Marco, che si erge per ampiezza di saloni,
per numero di stanze, per terrazze e passaggi coperti e per la varietà degli
ornamenti quasi un palazzo reale”. Non si conoscono le modalità della
demolizione della Villa avvenuta verso la fine del ‘700. Del complesso
rimangono, come detto, le due grandi barchesse e l’Oratorio edificato nella
metà del Settecento. Nel 1813 la vedova di Gerolamo Fini vendette parte delle
sue proprietà a Francesco Morsari, il quale dopo la sua morte, avvenuta nel
1850, lasciò i suoi beni in eredità alla Casa di Riposo di Padova. Nel 1982 la
barchessa di sinistra fu acquistata dal comune e restaurata. L’Oratorio,
dedicato alla Vergine del Rosario, è attribuito all’architetto Alessandro
Tremignon. La sua opera più nota è la facciata della Chiesa di San Moisè in
Venezia (1688 circa).
Villa Marioni, Pagan,
Pacchierotti, Trieste, De Benedetti, sorge in un ansa del fiume Brenta ad est dell’attuale
centro abitato nella località Tavello. Costruita probabilmente nella prima metà
del Seicento, fu in seguito rimaneggiata e nelle dichiarazioni d’estimo del
1740 compare anche l’oratorio. E’ costituita da un volume compatto che si
estende su tre piani caratterizzato da un triplo pronao tetrastilo, appena
aggettante, coronato da timpano superiore. L’oratorio, annesso alla Villa, ha
l’altare decorato da tre statue in pietra attribuite ad Orazio Mannali. La
Villa è inserita in un parco cui si accede attraverso una cancellata con
pilastri sormontati da statue.
Gli immobili sottoposti
a tutela mediante
Decreto ai sensi del D.Lgs 42/2004 nel territorio di Limena sono i due immobili
sopra citati, Ex Barchessa Fini con
Oratorio, spazio scoperto e pilastri d’ingresso e di recinzione, Villa Pacchierotti con le adiacenze ed
inoltre la Chiesa arcipretale con
affresco del sec. XV. Per le Ville Venete catalogate dall’IRVV e per la Chiesa
sono state individuate le Pertinenze scoperte da tutelare. Per la Villa
Marioni, Pagan, Pacchierotti, Triese, De Benedetti anche il Contesto
figurativo.
Vengono individuati inoltre i seguenti provvedimenti di tutela ai sensi del D.Lgs 42/2004 art. 136 –
Immobili ed aree di notevole interesse pubblico: Decreto Ministeriale 16
febbraio 1970 – Gazzetta Ufficiale n. 66 del 13.03.1970
- Alberature ai
margini della strada statale 47 “Valsugana” nel territorio dei Comuni di
Limena, Curtarolo, Campo San Martino, San Giorgio in Bosco e Cittadella.
Elenco degli edifici di
proprietà comunale ed ecclesiastica edificati presumibilmente da più di
settanta anni esistenti nel territorio di Limena
Proprietà comunale
Caserma Carabinieri Ex Sede Municipale,
Edificio “delle Associazioni” Ex Distretto Sanitario;
Proprietà ecclesiastica
Chiesa Parrocchiale Santi Felice e Fortunato,
Casa del Villaggio via SS. Felice e Fortunato,
Centro Parrocchiale.
Tali immobili dovranno essere sottoposti a V.I.C. (Valutazione
di Incidenza) ai sensi degli artt. 10 e 12 del D.L.gvo 42/2004 (Codice dei Beni
Culturali).
Si segnalano nel capoluogo la Chiesa Parrocchiale dei SS.
Felice e Fortunato e l’Oratorio della Beata Vergine del Rosario. La Chiesa
attuale è stata costruita nei primi anni del Novecento (inizio dei lavori il
26.12.1914) su progetto dell’Ing. Tomasetti. Della vecchia Chiesa è rimasto
solo il pavimento del coro e parte di un affresco della seconda metà del ‘400.
La Chiesa sorge in posizione discosta rispetto alla piazza formatasi in periodo
medioevale; precedentemente, prima dell’escavo del canale Brentella, il centro
del paese era costituito dalla vecchia chiesa con il borgo circostante.
Vi sono altri edifici
di valore monumentale testimoniale, aventi elevato grado di conservazione
dell’architettura e della tipologia insediativa e costituenti complessi di
notevole valore storico-ambientale ovvero:
- Edificio denominato Corte
Ferro, sito all’interno dell’attuale centro edificato che, nel Catasto
Austriaco (anno 1830-1845), risulta di proprietà di Ferro Bernardo q.m Marco;
in questa planimetria l’edificio risulta di ingombro minore dell’attuale, nella
mappa del Catasto Austro-Italiano (anno 1845-1885) assume la forma attuale,
dunque l’attuale complesso edilizio può essere datato attorno alla metà del XIX
secolo.
- Edificio rurale denominato Ca’ Rossa, sito a sud ovest del territorio in prossimità del corso
della Brentella, esistente nel Catasto Austriaco quale casa colonica di
proprietà di Donà Nobile Vincenzo q.m Pietro e figli Nobili Pietro e Catterina
amministrati dal proprio padre, possesso controverso da Foscarini Giacomo;
l’edificio appare sostanzialmente invariato nel Catasto Austriaco e, dunque, le
sue sembianze settecentesche appaiono verosimili.
- Edificio rurale denominato Corte Colpi, sito a sud est del territorio in prossimità del corso
del Brenta, esistente nel Catasto Austriaco quale casa colonica di proprietà di
Muja Levi Cervo q.m Leone usufruttuario e Seriman Fortunato, Taddeo e Rosa
fratelli e sorella q.m Nazzaro proprietari; visti i Catasti storici la Corte
Colpi può farsi risalire al XVIII secolo.
I corsi d’acqua
sottoposti a vincolo paesaggistico sono il Brenta, che segna il confine est del territorio comunale, il
Naviglio Brentella, che si dirama
dal corso del fiume Brenta a nord del centro abitato e percorre il territorio
verso sud, e lo Scolo Porra, che
nasce a Taggì di Sopra dalla confluenza del rio Fosco con lo scolo Limenella e
dopo aver attraversato il territorio di Limena in direzione ovest-est
confluisce nel Brentella.
Le zone gravate da “usi
civici” sono terreni
per i quali a seguito di una verifica catastale congiunta Comune e Regione ai
sensi della L.R. 22.07.1994 n. 31 é stato riconosciuto originariamente un uso
collettivo. Tali aree sono sottoposte a
tutela paesaggistica ai sensi
dell’art. 142 lettera h) del D.Leg.vo 42/2004.
L'uso civico è un diritto che spetta ai componenti di una
collettività delimitata territorialmente di godere di terreni o beni immobili
appartenenti alla collettività medesima (in modo indiviso) ovvero a terzi
(privati). Il diritto si esplica tramite l’esercizio di usi finalizzati a
soddisfare i bisogni essenziali della collettività. I diritti di godimento più
diffusi riguardano l’esercizio del pascolo e del legnatico. Altri diritti
storicamente esercitati erano ad esempio la semina, il vagantivo (consistente
nel diritto di vagare per terreni paludosi al fine di raccogliere canne, erbe e
paglie, nonchè di cacciare e pescare), lo stramatico (consistente nel diritto
di raccogliere erba secca e foglie per la lettiera degli animali). I beni di
uso civico sono inalienabili, inusucapibili e soggetti al vincolo di
destinazione agro-silvo-pastorale; il diritto di esercizio degli usi civici è
imprescrittibile.
Il Comune di Limena ha verificato la documentazione storica
presente presso l’Archivio del Commissario per la liquidazione degli usi civici
di Venezia, eseguendo l’indagine catastale dei terreni comunali in particolare
a destinazione attuale agro-silvo-pastorale ed ha avviato in data 27.06.2013 le
procedure di accertamento e riordino previste dall’art. 4 della Legge sopra
citata.
Per le zone di
interesse archeologico, pur non segnate in cartografia, si segnala quanto
riportato nella Carta Archeologica del Veneto – Vol. III°:
- notizia del rinvenimento di iscrizioni funerarie romane nel centro abitato, lungo la via
principale, sulla riva sinistra del canale Brentella;
- notizia del rinvenimento di tombe non meglio determinate di età romana, di cui si conservano 12
tegole bollate presso il Museo Civico Archeologico di Padova.
Centri storici
Dall’esame dei Catasti Storici si evince che la Chiesa ed il
Cimitero erano posti, come oggi, verso sud, in posizione mediana vi era il
grande complesso Fini mentre il centro edificato vero e proprio era conurbato
attorno al ponte sulla Brentella, presso cui si svolgevano tutte le attività
commerciali del tempo. Tale impostazione non fu alterata neppure nella seconda
metà del secolo ove si eccettui la costruzione dell’attuale viale che collega
la Strada Valsugana con la Chiesa. Gli ambiti edificati perimetrati quali
centri storici sono dunque di impianto settecentesco ma di costruzione
riferibile al XX secolo.
Manufatti
dell’archeologia industriale
Si prevede il riuso dei principali e più significativi
manufatti che documentano la storia della civiltà industriale. Sono quindi
individuati e valorizzati i manufatti
dell’archeologia industriale (fabbriche, mulini, etc.) con lo scopo di un
loro possibile recupero e riutilizzo per usi culturali, didattici, espositivi.
Come edifici di Archeologia industriale vengono individuati i Colmelloni sul canale Brentella, e la Stazione ferroviaria della dismessa ferrovia
Padova – Piazzola sul Brenta – Carmignano di Brenta.
Percorsi ciclabili
Per il settore turistico – ricettivo sono rintracciati nel
territorio di Limena i seguenti percorsi ciclabili:
- la ciclopista del Brenta, prevista nella programmazione
regionale e provinciale;
- Itinerario F – Anello fluviale Padova – Brentella – Piovego
dal Piano Provinciale Piste Ciclabili;
- le piste ciclabili comunali esistenti e di progetto.
NB: il testo non è altro che un ampio estratto dalla ‘Relazione
specialistica. Sistema dei beni storico-culturali, Elaborato C0305 del Pat di
Limena, pubblicato nel sito del Comune
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