venerdì 24 febbraio 2017

Le pagelle dei limenesi nell’era fascista (1939-44)



Le pagelle dei limenesi nell’era fascista (1939-44)
Attività di approfondimento realizzata nella classe 3 A (prof. Bruno Trevellin)

(Le pagelle sono quelle di Trevellin Amedeo, mio padre, conservate con cura per tutti questi anni da mia madre)


Note:
-         La pagella è quella dell’anno XVIII dell’era fascista (anno scolastico 1939-40)
-         La pagella mostra nelle facciate di copertina i possedimenti italiani nel primo anno dell’era fascista e quelli successivi alla costituzione dell’impero.
-         Il Ministero è quello dell’Educazione Nazionale
-         Sull’una e sull’altra parte l’indicazione PNF (Partito Nazionale Fascista) e Gioventù Italiana del Littorio
-         Sui possedimenti imperiali campeggia una grande M (di Mussolini)

Note:
-         La pagella è quella dell’anno XIX dell’era fascista (anno scolastico 1940-41)
-         È l’anno dell’entrata in guerra dell’Italia. Sulle facciate di copertina il fascio littorio, le insegne romane, moschetti e gladi.
-         Ovviamente il Mediterraneo è il Mare Nostrum romano


Note:
-         Le materie scolastiche nell’ordine erano: Religione, Canto, Disegno e bella scrittura, Lettura espressiva e recitazione, Ortografia, Lettura ed esercizi scritti di lingua, Aritmetica e contabilità, Nozioni varie e cultura fascista, Geografia, Storia e cultura fascista, Scienze fisiche e naturali e igiene, Nozioni di diritto e di economia, Educazione fisica, Lavori donneschi e manuali, Disciplina (condotta), Igiene e cura della persona
-         Nell’intestazione viene indicato che la pagella è di Trevellin Amedeo, figlio di Ernesto (mio nonno) e di Mezzaro Giulia (mia nonna); che è nato a Limena il 6 giugno del 1933; che è iscritto alla Gioventù Italiana del Littorio con tessera n. 880816, che frequenta una classe mista (maschi e femmine) nella scuola elementare di Taggì di Sopra (comune di Villafranca Padovana: mio padre come tutti i suoi coetanei della parrocchia di Taggì, pur residenti a Limena, frequentavano la scuola posta a Taggì, edificio ancora esistente, sotto il campanile della chiesa)
-         L’anno scolastico era diviso in tre trimestri
-         I voti erano espressi con i classici aggettivi: sufficiente, buono, distinto
-         L’insegnate che firma è Riponti, il direttore Guargena
-         La scuola apparteneva alla Direzione Didattica del Circolo di Vigodarzere

Note:
-         Sulle facciate di copertina la vittoria alata, il fascio il moschetto la bandiera della GIL


Note:
-         La pagella è un foglio unico
-         Vi campeggia la vittoria alata con la scritta VINCERE e sullo sfondo aerei da combattimento e carrarmati

Note:
-         Siamo nel XXII anno dell’era fascista (il regime è già caduto a luglio)
-         Una citazione del duce sul valore dell’Opera Balilla
-         Le materie sono nell’ordine: Religione, Lingua italiana (orale e scritta), Storia e geografia, Aritmetica e geometria, Nozioni scientifiche, Insegnamenti artistici, Educazione fisica, Lavoro, Contegno. Sono sparite dal curricolo le materie di ‘cultura fascista’, presenti fino all’anno precedente. La scuola è l'elementare di Taggì di Limena, ex Leonardo da Vinci ora Andersen (centro per l'infanzia), nella quale si frequentavano le classi quarta e quinta.

Le pagelle dell'Era Fascista (da: https://pagelle-italiane.blogspot.it/)

La pagella nelle scuole elementari venne introdotta col R.D. 20 agosto 1926 n.1615; il documento aveva il significato sia di una tassa scolastica amministrativa (la pagella era prodotta dal Provveditorato Generale dello Stato ed era necessaria per l'iscrizione alla scuola pubblica; doveva essere acquistata presso le rivendite di generi di privativa, al costo di Lire 5, per essere consegnata in bianco alla segreteria della scuola; in sua assenza serviva una dichiarazione dell'Ufficio del Registro che documentasse l'avvenuto pagamento della tassa scolastica), sia di documento scolastico, venendo stampata su indicazione del Ministero della Pubblica Istruzione secondo un modello unico.

La pagella come tassa scolastica venne eliminata con R.D. 28 luglio 1929 n.1363, restando però in vigore come documento scolastico.

Nel periodo dell'Era Fascista anche la pagella scolastica risentì delle scelte propagandistiche del regime, che utilizzò anche questo documento per veicolare il proprio modello di una nuova gioventù, fisicamente sana, istruita ed ideologicamente formata per occupare il proprio ruolo in una società sempre più militarizzata. Il giovane doveva essere inquadrato fin da piccolo nelle organizzazioni giovanili del partito, per essere formato al ruolo di civilizzatore che spettava per diritto di sangue, in quanto erede e portatore della civiltà romana. Con le pagelle vengono anche presentate alcune cartoline dell'epoca, che aiutano a meglio inquadrare le tematiche trattate.

Ai primi modelli unici di pagella, sobriamente caratterizzati dallo stemma sabaudo con fasci littori, stampato a colori sul frontespizio, seguirono pagelle sempre più colorate e graficamente accattivanti, con rappresentazioni al tratto in stile futurista; tutto l'apparato iconografico del P.N.F. trovò spazio sulle copertine delle pagelle, dalle architetture nel tipico stile monumentale del periodo alla rievocazione dei fasti imperiali della antica Roma.
Con lo scoppio della guerra anche la pagella divenne un mezzo della propaganda militare, con l'immancabile motto mussoliniano "Vincere".

Alla caduta del regime il 25 luglio 1943, anche la pagella si adegua al nuovo regime repubblicano e i due modelli prodotti durante la Repubblica Sociale italiana sono testimoni della deriva anti-monarchica e rivoluzionaria della riscoperta degli ideali fascisti delle origini, messi da parte con l'ascesa al potere sotto la monarchia.
Nella pagella del 1945 il fascio repubblicano rimpiazzerà definitivamente il fascio littorio.

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