Limena: un fiore (alchemico) della vita nel sottoportico della barchessa (sec. XVII)
La villa veneta quale grande laboratorio della ‘vera alchimia’:
l’agricoltura
di Bruno Trevellin
(Limena, Fiore della vita nel sottoportico della barchessa
comunale)
Il fiore (alchemico) della
vita nel sottoportico della barchessa Fini
Nel sottoportico della barchessa comunale di
Limena è ben visibile un fiore a sei petali in pietra d’Istria. Presenza non
casuale se consideriamo che la barchessa è l’edificio per eccellenza destinato
alle attività agricole e se consideriamo che per il patriziato veneziano è
proprio l’agricoltura la ‘vera alchimia’, la scienza cioè capace di trasformare
il fango in oro.
Il fiore a sei petali non è altro che il ‘fiore
della vita’[1], un
simbolo antichissimo “considerato sacro in molte culture, dall’Europa all’
Africa, dal Medio Oriente alla Cina. Il modulo di base somiglia a un fiore a
sei petali inserito in un cerchio, da cui appunto il nome ‘fiore della vita’”[2].
“Vuoi
per il fatto che la sua geometria è riscontrabile sotto molteplici forme in
natura, vuoi per il significato universale di tipo solare e cosmologico che il
simbolo contiene, il fiore della vita fu conosciuto ed utilizzato a scopo
magico, religioso e taumaturgico da numerosi popoli antichi, vissuti anche in
luoghi e tempi molto distanti tra loro. Come presso gli antichi Etruschi, i
quali davano probabilmente al simbolo una valenza di vittoria e di rinascita
dopo la morte”[3].
(sullo scudo circolare del guerriero etrusco Aule
Feluske è inciso il fiore della vita. VII sec. a.C.)
“Il simbolismo universale del
“fiore della vita” continuò ad essere trasmesso e utilizzato nel corso del
medioevo, da mastri costruttori, sapienti architetti e scalpellini, nonché da
monaci e cavalieri, in particolar modo dai Templari.
Il simbolo è infatti presente in molte chiese e magioni appartenute ai cavalieri del famoso ordine cavalleresco, come ad esempio nell’antica chiesa templare di San Bevignate a Perugia, dove intorno al 1260 i monaci guerrieri scolpirono un fiore della vita sul portale principale”[4].
Il simbolo è infatti presente in molte chiese e magioni appartenute ai cavalieri del famoso ordine cavalleresco, come ad esempio nell’antica chiesa templare di San Bevignate a Perugia, dove intorno al 1260 i monaci guerrieri scolpirono un fiore della vita sul portale principale”[4].
(Fiore della vita scolpito sul portale di san Bevignate a
Perugia)
La villa veneta come grande laboratorio alchimistico
I Fini comprano a Limena nel XVII
secolo una vasta proprietà terriera con decine di case, più precisamente 1371
campi a Limena e 247 a Taggì[5].
Praticamente un terzo di quello che è oggi il territorio comunale.
Sappiamo che sono stati Alvise
Cornaro (1484-1566), Daniele Barbaro (1514-1570) e altri trattatisti di
agronomia a porre “le condizioni ideologiche alla nascita e allo sviluppo del
processo di colonizzazione della terraferma veneta”[6].
“La particolare
congiunzione culturale e politica che alla metà del 500 favorì il passaggio del
patriziato veneziano da un’economia di tipo mercantile ad una più sicura
rendita fondiaria vede nel vecchio Cornaro un ostinato banditore di un
programma di sistematico sfruttamento dei territori della repubblica (…).
Questo vale soprattutto per l’agricoltura che egli definisce ‘santa’ e
complementare alla pratica della vita sobria (…). Certo disprezza gli
alchimisti pratici, coloro che vogliono ottenere l’elisir di lunga vita o oro
potabile”. Per lui l’agricoltura è la ‘vera archimia’[7].
Sarà infatti la corretta pratica agricola ad apportare “grandissime ricchezze,
ossia l’oro tanto agognato dai volgari alchimisti”.
Questa volontà
del patriziato veneto di fare dell’agricoltura la fonte della nuova ricchezza è
dunque ben documentata dall’esempio limenese dei Fini che nel sottoportico
della barchessa hanno voluto collocare un segno visibile della loro opera di
colonizzazione e di trasformazione della terraferma, il fiore ‘alchemico’ a sei
petali.
[1] https://www.astrologiainlinea.it/Astro_Magazine/Articoli/astromagazine_dett_articolo.asp?ID=1044
[2] http://www.evus.it/it/index.php/news/blow-up/il-fiore-della-vita-simbolo-universale-di-geometria-sacra/
[3]
http://www.evus.it/it/index.php/news/blow-up/il-fiore-della-vita-simbolo-universale-di-geometria-sacra/
[4]
http://www.evus.it/it/index.php/news/blow-up/il-fiore-della-vita-simbolo-universale-di-geometria-sacra/
[5] G.
Galeazzo-R. Martinello, La barchessa Fini.
Il recupero di una testimonianza di architettura e di storia, Limena, 2004,
p. 13-14
[6] http://www.academia.edu/37969413/R.RUGOLO_Agricoltura_e_alchimia_nel_Rinascimento._Unintroduzione_allo_studio_della_villa_veneta
[7]
http://www.academia.edu/37969413/R.RUGOLO_Agricoltura_e_alchimia_nel_Rinascimento._Unintroduzione_allo_studio_della_villa_veneta
Nessun commento:
Posta un commento