La classifica di Avvenire. Ben Vivere: alla ricerca della città realmente ideale
Francesco Riccardi venerdì
29 marzo 2019
L'Italia oltre il Pil: in testa Bolzano e Trento.
Avvenire con la Scuola di economia civile e il supporto di Federcasse ha
compilato una graduatoria in base a vari indicatori di qualità della vita
I soldi, si sa, non fanno la felicità così come il benessere non è solo
quello materiale. Che cosa fa allora il vivere bene in una città, in un
territorio?Una serie di fattori, dei quali la ricchezza pro-capite, lo
sviluppo economico e le opportunità occupazionali sono una parte importante sì
ma niente affatto esclusiva, che anzi, quando non ben governati, possono
persino essere controproducenti.
“Avvenire” ha perciò deciso – in collaborazione con la Scuola di economia
civile e con il supporto di Federcasse – di costruire una classifica del
“Ben-vivere nei territori” che tenesse conto di questa complessità di fattori. Siamo partiti da
un’attività di analisi, una serie di focus group per
comprendere a fondo quali fattori influiscono maggiormente sulla qualità della
vita delle persone e in quali ambiti gli abitanti di una città riescono meglio
a esprimere se stessi, sviluppare le proprie potenzialità, essere generativi,
cioè riuscire a incidere sulla vita degli altri in maniera significativa.
I domini all’interno dei quali sono stati selezionati gli indicatori
specifici sono: demografia e famiglia, salute, impegno civile, ambiente turismo
e cultura, servizi alla persona, legalità e sicurezza, lavoro, inclusione
economica, capitale umano, accoglienza. I ricercatori della Università di
Roma Tor Vergata e della Lumsa, Lorenzo Semplici e Dalila De Rosa –
coordinati dai docenti Leonardo Becchetti, Luigino Bruni e Vittorio
Pelligra – hanno quindi rielaborato i dati a livello provinciale di
Istat e altre istituzioni.
Ne è emersa una misura tradizionale del benessere, costruita con un
punteggio medio nei domini e negli indicatori selezionati dal gruppo di
ricerca, che però riflette la scala di attenzioni e priorità fissate nei focus
group. Privilegiando gli aspetti che i recenti studi empirici su soddisfazione e
senso della vita dimostrano essere fondamentali. Ad esempio: la qualità dei
servizi alla persona, la possibilità di dar vita a nuove iniziative economiche,
l’offerta formativa, la salvaguardia dell’ambiente, la capacità di accogliere e
tutelare la vita nelle sue varie forme.
E così siamo arrivati a stilare la classifica: dominata dalle province
autonome di Bolzano e Trento, tallonate dai capoluoghi del Friuli
Venezia Giulia con Pordenone al terzo posto, Gorizia e Udine al nono e al
decimo, dopo il buon piazzamento di Firenze, Parma e Pisa che battono la
titolata Milano e la dotta Bologna.
Sono tanti gli spunti di riflessione che possono emergere anche solo da una
prima lettura della classifica. In generale, i centri medi sembrano offrire una
qualità complessiva migliore, come se le grandi metropoli pur ricchissime di
opportunità pagassero il prezzo della maggiore densità in termini di peggiore
qualità ambientale e minore attenzione alle relazioni.
Si confermano le difficoltà del Mezzogiorno, tutto nella seconda parte
della classifica, fino agli ultimi posti di Reggio Calabria, Vibo Valentia,
Napoli e Crotone. Città e intere regioni che, oltre al divario economico e
occupazionale (il reddito medio disponibile nella provincia di Enna, 25.700
euro, è meno della metà di quello di Milano, 55.553 euro) scontano anche
peggiori servizi pubblici e un capitale umano più povero (a Bologna i giovani
con laurea sono il 37,5% e i diplomati il 70%, nella provincia di
Barletta-Andria i laureati sono meno della metà, il 14,5%, i diplomati appena
il 40%). Certo, ci sono i paradossi del benessere che città
come Trento, Bolzano, Milano pagano in termini di maggiore dipendenza
dall’alcool, disagio psichico e numero di suicidi, ma anche questo non è
sufficiente a dare una misura precisa del vivere bene in un territorio.
Così abbiamo provato a immergerci ancora più in profondità nella realtà del
Paese, stilando altre due classifiche, assai significative per i parametri
utilizzati, sulla “Generatività dei territori” e sulla “Responsabilità civile
dei territori” che potete leggere alle pagine III e V di questo inserto. E se
non vi bastasse, sul nostro sito (www.avvenire.it) oltre a trovare la classifica del Ben-vivere
potrete interagire con essa “pesando” voi i diversi parametri per scoprire il
vostro territorio ideale, la città in cui vorreste vivere.
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