Harry Potter compie 20 anni:
la magia nata in una lavanderia
Tre bambini
della scuola di Bolton, Inghilterra, che hanno partecipato al tentativo di
battere il Guinness dei primati sul numero di persone che indossano il costume
di Harry Potter (lapresse)
Il primo libro della saga, "La
pietra filosofale", arrivò in libreria il 26 giugno 1997. Da lì è nato un
successo travolgente: 7 volumi, la serie cinematografica, piece teatrali, un
merchandising sterminato. E pensare che JK Rowling, oggi più ricca della regina
Elisabetta, partì proprio dal nulla
dal nostro
corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
26 giugno
2017
LONDRA - Compie 20 anni oggi. Non il
ragazzino con gli occhiali, che era già un adolescente quando la prima copia
arrivò in libreria, il 26 giugno 1997, bensì il fenomeno, la rivoluzione
letteraria, in una parola "la magia" che da quel giorno ha travolto
il mondo di libri e lettori. "Harry Potter e la pietra filosofale",
primo dei setti volumi della saga di J.K. Rowling, fu stampato in una tiratura
iniziale di 500 esemplari. Se ne avete uno di quelli in casa vale una piccola
fortuna: 30 mila sterline, circa 36 mila euro. E' uno dei tanti modi per
misurare il successo senza precedenti di un'opera, poi diventata una serie di
film e infine un brand, che ha fruttato alla sua autrice un patrimonio stimato
in 700 milioni di sterline: il doppio della ricchezza attribuita alla regina
Elisabetta, tanto per avere un termine di paragone.
Il primo
romanzo della saga, Harry Potter e la pietra filosofale, e a fianco JK Rowling
con l'ultimo libro, Harry Potter e i doni della morte, del 2007
E'
cominciato tutto in una lavanderia a gettone, dove Joanna - allora veniva
chiamata così, poi il nome è stato rimpiazzato dalle due iniziali, "Gei
Kei" secondo la pronuncia inglese - scriveva la storia che aveva in mente
facendo il bucato (l'ha completato al Nicholson's Cafe di Edimburgo, dove la
scrittrice inglese viveva e vive tuttora): una ragazza madre povera e
sconosciuta, destinata a conquistare una fama planetaria. L'intera serie,
tradotta in 77 lingue, incluso il latino e il greco antico, ha venduto 450
milioni di copie. Gli otto film che ne sono stati tratti sono la saga più
remunerativa nella storia di Hollywood. E poi ci sono i videogiochi, il parco
giochi alle porte di Londra e a Disneyland, le magliette e ogni altro genere di
souvenir, il dramma teatrale in due parti che va in scena attualmente, tutto
esaurito, in un teatro del West End londinese, il sito, i racconti collaterali.
E' stato calcolato che soltanto un altro titolo ha raggiunto una popolarità
simile da quando Gutenberg ha inventato i caratteri a stampa ai giorni nostri:
la Bibbia. E Harry Potter promette di essere un "long seller"
altrettanto duraturo. Una storia che potrebbe non finire mai.
I
festeggiamenti del ventesimo anniversario sono in realtà già cominciati da
settimane e dureranno sino a fine anno: edizioni speciali, convegni, mostre -
come quella che apre a settembre alla British Library. Stamane ci sarà una coda
più lunga del solito per farsi fotografare davanti al "binario 9 e ¾"
della stazione di King's Cross, da cui nel romanzo parte il treno per Hogwarts,
la scuola di magia a cui va Harry cambiando vita. La foto è gratis. Ma di
fianco c'è un negozio che vende tutto quello che ha a che fare con Harry e
anche lì la coda è sempre lunga. In fila ci sono bambini che hanno appena
cominciato a leggerlo e i loro genitori che avevano quindici anni vent'anni fa,
quando uscì il primo volume: grandi e piccini, lettori di ogni età, di ogni etnia,
classe, continente. Un successo senza confini.
Come non si stanca mai di ripetere, Nigel
Newton, presidente di Bloomsbury, l'allora piccola casa editrice indipendente
che decise di pubblicarlo, dopo che il libro era stato respinto da una dozzina
di editori, diede il manoscritto da leggere alla figlia Alice di
8 anni per avere
un parere: "Scomparve in camera da letto e quando tornò mi disse
entusiasta di non avere mai letto niente del genere", ricorda lui. Anche
quella, in fondo, una specie di magia, che mise in moto qualcosa di
inarrestabile. "C'è dentro il fascino dell'infanzia, la possibilità di
crescere insieme ai personaggi, un elemento tenebroso, spaventoso, come nelle
fiabe, ma anche molto umorismo e una grande talento narrativo": così
Newton riassume le ragioni che hanno fatto del maghetto un'icona del nostro
tempo. Non resta che dire "happy birthday, Harry Potter", a lui e alla
sua autrice, con la consapevolezza che fra dieci anni verrà celebrato con nuovi
record il suo trentesimo anniversario, e così via. Sempre in attesa di un
possibilee ottavo capitolo, di un "sequel", se JK Rowling un giorno
deciderà di darcelo. Su Twitter, dove ha oltre 10 milioni di follower, oggi non
ha ancora scritto niente. Il suo ultimo cinguettio risale a sabato. Ha scritto,
citando Mark Twain: "L'irriverenza è il campione della libertà e la sua
sola difesa". Buon compleanno anche a lei.
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