Da un articolo sul Corriere della sera a una lezione di geografia
attività realizzata in una classe terza
di Bruno Trevellin, docente
Dalla geografia alla geopolitica
I quotidiani offrono spesso occasioni per riflettere sui problemi attuali, anche degli adolescenti. Tra questi si distingue il Corriere della Sera con approfondimenti mirati. Spesso lo uso in classe per lezioni che non ci sono sui libri di testo, ma che vanno fatte perchè trattano temi-problemi che stanno a cuora ai ragazzi più che agli adulti.
La Lim è lo stumento che ci porta subito dentro i servizi giornalistici. L'articolo che segue è stato letto e spiegato e il grafico considerato nell'intera sua valenza informativa.
I Paesi dove è meglio nascere femmine
L’Italia (decima) supera Usa e Francia
di Elena Tebano
Non c’è sorte peggiore che nascere bambina in un Paese dell’Africa Sub-Sahariana: Niger, Ciad, Repubblica Centrafricana, Mali, Somalia, Sierra Leone, Malawi, Guinea, Nigeria, Costa d’Avorio e Repubblica Democratica del Congo sono i più a rischio, secondo il rapporto stilato da Save the Children per la Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze che si celebrava ieri. Non solo per le precarie condizioni di vita generali, ma perché le bimbe, costrette a occupare l’ultimo gradino della scala sociale, sono più esposte alle crisi di ogni tipo.
L’«antidoto» istruzione
Basti
pensare all’epidemia di Ebola che tra il 2014 e il 2015 ha colpito
l’Africa Occidentale: solo in Sierra Leone ha portato ad almeno 14 mila
gravidanze tra le adolescenti. Undicimila di loro andavano a scuola
prima che il diffondersi del virus obbligasse a chiudere temporaneamente
gli istituti. Diventare madri prima dei 18 anni spesso non è stata una
scelta e per quasi tutte ha significato dover lasciare per sempre gli
studi e quindi anche la possibilità di costruirsi una vita migliore.
Mentre è proprio l’istruzione a garantire la migliore protezione da un
futuro rubato. Ne emerge che i venti Paesi dove le bimbe alla nascita
hanno minori possibilità di sviluppo — sulla base di cinque indicatori:
mortalità materna, tasso di gravidanze tra i 15 e i 19 anni, numero di
spose minorenni, tasso di istruzione fino alle scuole medie, percentuale
di parlamentari donne — sono tutti nell’Africa Sub-Sahariana. Al
contrario, in testa alla classifica ci sono i Paesi europei più
sviluppati. Prima di tutti la Svezia. E poi Finlandia, Norvegia, Paesi
Bassi, Belgio, Danimarca, Slovenia, Portogallo, Svizzera e — al decimo
posto — Italia. Spagna e Germania sono rispettivamente undicesima e
dodicesima, la Francia solo 18esima.
Madri troppo presto in Australia e Usa
Nascere
femmina in Svezia significa così essere nelle condizioni di completare
gli studi, non essere costrette a sposarsi troppo giovani, avere tra i
più bassi rischi al mondo di morire di parto e praticamente le stesse
possibilità degli uomini di diventare parlamentari. In Niger vuole dire
molto probabilmente dover fare la moglie quando le bimbe europee stanno
sui banchi (il 76% delle donne si sposa prima dei 18 anni), avere figli
da adolescenti (succede a una su 5), rischiare di morire per una
gravidanza, non studiare. In generale nel mondo ogni sette secondi si
sposa una ragazza sotto i 15 anni (oggi sono più di 700 milioni le donne
che si sono sposate prima dei 18), oltre un milione di ragazze
diventano madri prima dei 15 anni, e 70 mila tra i 15 e i 19 perdono la
vita ogni anno per cause legate alla gravidanza e al parto.
Tra i Paesi peggiori per le bambine c’è l’India, il primo nella classifica del gender gap (cioè la differenza di possibilità di sviluppo tra uomini e donne), che ha il più alto numero in assoluto di ragazze che si sposano prima della maggiore età: oltre 24,5 milioni. Né basta essere un Paese ricco per garantire buone opportunità alle bambine: l’Australia, seconda al mondo nella classifica dello sviluppo umano delle Nazioni Unite, è 21esima, per il basso numero di parlamentari e l’alto tasso di gravidanze adolescenziali. Gli Stati Uniti, l’economia più grande del mondo (e ottavi per sviluppo umano), sono 32esimi sotto l’Algeria e il Kazakistan a causa delle molte gravidanze adolescenziali e il rischio di mortalità materna.
Tra i Paesi peggiori per le bambine c’è l’India, il primo nella classifica del gender gap (cioè la differenza di possibilità di sviluppo tra uomini e donne), che ha il più alto numero in assoluto di ragazze che si sposano prima della maggiore età: oltre 24,5 milioni. Né basta essere un Paese ricco per garantire buone opportunità alle bambine: l’Australia, seconda al mondo nella classifica dello sviluppo umano delle Nazioni Unite, è 21esima, per il basso numero di parlamentari e l’alto tasso di gravidanze adolescenziali. Gli Stati Uniti, l’economia più grande del mondo (e ottavi per sviluppo umano), sono 32esimi sotto l’Algeria e il Kazakistan a causa delle molte gravidanze adolescenziali e il rischio di mortalità materna.
Parlamentari In Ruanda
Ma
cambiare si può: nella zona Sub-Sahariana c’è anche il Ruanda che
grazie a leggi illuminate ha la più alta percentuale di parlamentari al
mondo (il 64%) e ha fatto grandi passi nel prevenire le gravidanze
adolescenziali e il fenomeno delle spose bambine: è al 49° posto della
classifica di Save the Children,
contro il 107° e 118° (rispettivamente) dei vicini Burundi e Tanzania.
Mentre il Nepal che pure ha un basso reddito pro-capite riesce a far
studiare l’86% delle bambine, una percentuale simile a quella della più
ricca Spagna. A fare la differenza sono le scelte dei governi.
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