I
primi limenesi alla scuola media (1963-64)
Indagine
storico-statistica sui limenesi che hanno frequentato la scuola media Beato
Arnaldo, realizzata sui documenti dell’archivio scolastico dai ragazzi della 2
A, guidati dal prof. Bruno Trevellin
(foto d'archivio)
Una
grande conquista: la scuola media obbligatoria unificata. I
primi limenesi a ottenere il diploma
Sono stati 39 (30 maschi e 9 femmine) gli
alunni licenziati nell’anno scolastico 1963-64, il primo della nuova scuola
media unificata resa obbligatoria con legge n. 1859 del 31 dicembre 1962. “Prima di allora, infatti, per la
fascia di età compresa fra i 11 e 14 anni è prevista l'opzione tra una scuola
media triennale, istituita dalla riforma Bottai nel 1940, cui si accede con un
impegnativo esame di ammissione, e altre specializzazioni professionalizzanti,
tutte di derivazione gentiliana. Il problema è però che mentre la prima
opportunità consente il successivo proseguimento degli studi in tutti i settori
dell'istruzione secondaria superiore, l'altra scelta non lo permette. Si tratta,
in questo secondo caso, e fondamentalmente stiamo parlando di ambiti riservati
alle fasce sociali meno abbienti, di optare o per i corsi di avviamento
professionale o per i percorsi di scuola post-elementare. Scelte che però
vincolano l'eventuale proseguimento degli studi solamente alle scuole e agli
istituti professionali” (citazione da: http://www.treccani.it/scuola/itinerari/anniversari/albanese_smu.html)
I
nomi dei primi 39 diplomati:
Baldin Vittorio
Benozzo Santina
Bertorelle Sandro
Capra Emanuele
Carraro Sante
Cerato Antonio
Dalla Libera Annalisa
Destro Mario
Lucietto Maria Ausilia
Mantoan Giovanni
Meggiolaro Maria Luisa
Meggiolaro Simone
Melisi Stanco
Morbin Natalina
Ometto Napoleone
Paccagnella Giuseppe
Paccagnella Luigino
Pecin Rocco
Pettenuzzo Giorgio
Piccolo Carlo
Pinton Gianpaolo
Piva Renato
Quartesan Gabriella
Ramina Daniela
Ranzato Luciano
Rosa Gabriella
Rossetto Francesco
Rossetto Renzo
Rossi Angelo
Rossi Loris
Salmaso Fernando
Santalucia Leopoldo
Serafin Lorenzo
Serafin Luigina
Speggiorin Marilena
Socche Ireneo
Squizzato Mario
Temporin Vittorio
Tiso Giuseppe
Osservazioni:
- -
Sono i primi limenesi a ottenere il
diploma di licenza media.
- -
Le ragazze sono solo 9 su 39, non perché
non ce ne fossero, ma semplicemente perché poche venivano mandate a scuola dopo
la quinta elementare. La situazione però cambiò negli anni immediatamente
successivi.
- -
Molte di queste persone vivono ancora a
Limena.
-
-Tra questi, Simone Meggiolaro è diventato
dirigente scolastico.
-
-Per ciascun alunno è conservato un
fascicolo con dati personali.
- -
I fascicoli sono di color rosa per le
femmine e azzurro o verdognolo per i maschi.
- -
Su ogni fascicolo c’è il timbro con la
scritta ‘Scuola media unificata’.
-
-Ogni alunno sottoscriveva una richiesta
per essere ammesso a sostenere gli esami (non era prevista la firma dei
genitori).
- -Per ogni alunno la scuola compilava un
profilo da cui emergessero le sue caratteristiche fisiche, morali e culturali.
- -
Il preside di quei primi anni è il prof.
Luigi Marchetti cui è intitolata l’aula di informatica della scuola media
attuale.
- -Le materie scolastiche erano: Italiano,
Storia ed Educazione civica, Geografia, Francese, Matematica, Osservazioni ed
elementi di scienze, Educazione artistica, Educazione fisica.
Il
libretto scolastico
La legge imponeva che per
ciascun alunni ci fosse un libretto dove venivano indicati i dati scolastici
più significativi: curricolo scolastico, caratteristiche comportamentali e
cognitive, attitudini.
(esempio di Profilo al termine
degli studi elementari dal libretto di uno studente. Vi si legge che “Il
ragazzo è di temperamento piuttosto vivace e irrequieto. Dotato di una buona
intelligenza, se si fosse maggiormente impegnato, avrebbe migliorato la
preparazione nelle varie materie che tuttavia è stata discreta. Ha rivelato più
attitudine per le materie scientifiche e buona disposizione per il disegno)
(sempre nel libretto
dello stesso alunno iscritto alla prima media si legge che la frequenza è stata
“regolare. Particolarmente encomiabile perché proveniente da Saletto di
Pontevigodarzere”)
(altre pagine dello
stesso libretto, firmate dal preside Luigi Marchetti)
Il
profilo finale dello studente, con orientamento
La scuola rilasciava un
profilo finale dell’alunno che ne attestava le caratteristiche, anche fisiche,
dando indicazioni sull’indirizzo per le superiori. Qui sotto un esempio di
profilo di uno studente modello, per il quale si indica di proseguire gli studi
presso l’Istituto magistrale.
I
licenziati negli anni ’60. Cresce il numero delle ragazze
Dunque, negli anni ’60 si
afferma definitivamente la frequenza alla scuola media obbligatoria e in
particolare si registra la crescita costante delle ragazze che arrivano al
diploma di terza media, realizzando così quelli che erano gli obiettivi
principali della legge: frequenza obbligatoria della media unificata e
uguaglianza sociale. Se nell’annata 1963-64 i licenziati erano stati 39, negli
anni successivi si arriva a numeri ben superiori (64 nell’anno scolastico
1969-70).
Osservazioni:
-
I licenziati nel 1964 sono stati 39 (30
maschi e 9 femmine)
-
I licenziati nel 1965 sono stati 41 (30
maschi e 11 femmine)
-
I licenziati nel 1966 sono stati 52 (28
maschi e 24 femmine)
-
I licenziati nel 1967 sono stati 37 (23
maschi e 14 femmine)
-
I licenziati nel 1968 sono stati 43 (21
maschi e 22 femmine)
-
I licenziati nel 1969 sono stati 56 (31
maschi e 25 femmine)
-
I licenziati nel 1970 sono stati 64 (34
maschi e 30 femmine)
-
Solo nel 1968 il numero delle femmine
supera quello dei maschi
-
Si tratta di dati relativi ai licenziati,
non abbiamo indagato nei faldoni dei ‘non licenziati’, per cui è da presumere
che ci fossero più bocciature tra le ragazze che tra i ragazzi
-
Il numero dei licenziati cresce anche per
il costante aumento della popolazione limenese negli anni ’60, come dimostrano
i dati dei censimenti
Dati
dal censimento su analfabetismo e alfabetismo a Limena nel 1961
Dal censimento del 1961
sul livello di alfabetizzazione a Limena risultano 106 analfabeti (50 maschi e
56 femmine); i privi di un qualsiasi titolo di studio erano 428; coloro che
avevano almeno la licenza elementare erano 2582; la licenza media 188; quelli
con un diploma di scuola superiore erano 82; i laureati 9 (dati ricavati dal
sito della Camera di Commercio di Padova). Nel 1961 i limenesi residenti erano
3774, nel 1971 gli stessi sono 5028, con un aumento del 33%.
(ripiani con i faldoni
dell’archivio scolastico)
Iscritti
alle classi prime negli anni ’70-’80 e numero di sezioni
Consultando i faldoni
degli iscritti alle classi prime degli anni ’70-’80, troviamo un aumento delle
sezioni, che arrivano addirittura a 5 nelle annate 1982-83 e 1983-84, per poi
scendere alle attuali 3 già sul finire degli anni ’80.
Annata 1978-79: iscritti
86 (quattro sezioni: ABCD)
Annata 1979-80: iscritti
93 (quattro sezioni: ABCD)
Annata 1980-81: iscritti
98 (quattro sezioni: ABCD)
Annata 1981-82: iscritti
79 (quattro sezioni: ABCD)
Annata 1982-83: iscritti
95 (cinque sezioni: ABCDE)
Annata 1983-84: iscritti
106 (cinque sezioni: ABCDE)
Annata 1984-85: iscritti
89 (quattro sezioni: ABCD)
Annata 1985-86: iscritti
93 (quattro sezioni: ABCD)
Annata 1986-87: iscritti
85 (quattro sezioni: ABCD)
Annata 1987-88: iscritti
64 (tre sezioni: ABC)
Annata 1988-89: iscritti
68 (tre sezioni: ABC)
31 DICEMBRE
1962: NASCE LA NUOVA SCUOLA MEDIA
ministro dell’Istruzione era l’on. Luigi
Gui, un padovano
di Alessandro Albanese

E' il 31 dicembre 1962: da appena un mese è stata
portata a termine dal quarto governo Fanfani la nazionalizzazione dell'energia
elettrica, mentre ora, con la legge n.1859, si va a istituire la nuova Scuola media unificata. Qualcuno
l'ha definita la più importante riforma
scolastica del dopoguerra e, dopo sessant'anni, è una definizione che tutto
sommato le sta ancora a pennello. Va detto subito che essa trova i suoi
presupposti in alcuni articoli inattuati della Costituzione: nello specifico si
dà finalmente seguito all'articolo 34 (istruzione obbligatoria per almeno otto
anni) per cui si viene a prescrivere che la fascia dell'obbligo venga elevata
fino all'età di 14 anni e abbia carattere gratuito. Nell'intenzione del
legislatore viene auspicato che questo segmento di istruzione sia chiamato a
svolgere non già una funzione di filtro selettivo, come avveniva nella vecchia
scuola media, bensì abbia il compito di formare su un ampio ventaglio di
materie i preadolescenti, favorendo così la scelta del percorso a loro adatto
nel successivo ciclo di studi. Recita la legge infatti all'art.1: “La scuola
media concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino secondo i
principi sanciti dalla Costituzione e favorisce l’orientamento dei giovani ai
fini della scelta dell’attività successiva”. Infatti la nuova Scuola media riunifica in un unico ambito la molteplicità
delle opzioni presenti dopo il ciclo primario che obbliga le famiglie a una
scelta di vita sin troppo precoce. Prima
di allora, infatti, per la fascia di età compresa fra i 11 e 14 anni è prevista l'opzione tra una scuola media
triennale, istituita dalla riforma Bottai nel 1940, cui si accede con un impegnativo esame di ammissione, e altre
specializzazioni professionalizzanti, tutte di derivazione gentiliana. Il
problema è però che mentre la prima
opportunità consente il successivo proseguimento degli studi in tutti i settori
dell'istruzione secondaria superiore, l'altra scelta non lo permette. Si
tratta, in questo secondo caso, e fondamentalmente stiamo parlando di ambiti
riservati alle fasce sociali meno abbienti, di optare o per i corsi di
avviamento professionale o per i percorsi di scuola post-elementare. Scelte che
però vincolano l'eventuale proseguimento degli studi solamente alle scuole e
agli istituti professionali; un'opzione quindi che, impedendo all'utenza di
vivere la scuola come una reale opportunità di crescita sociale, si pone in
contrasto con lo spirito egualitario teorizzato dell'articolo 3 della
Costituzione, il quale afferma invece l'importanza di assicurare pari dignità e
opportunità a tutti i cittadini (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale
[…] è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale che […] impediscono il pieno sviluppo della persona umana”). Ma non è
tutto. La nuova legge abolisce anche l'esame di ammissione alla scuola media,
mentre la Licenza media conseguita con il superamento dell'esame finale,
consente la successiva iscrizione a tutti i tipi di istruzione superiore. Contestualmente viene posto fuori legge il
lavoro minorile, anche sotto forma di apprendistato, per i minori di 14 anni:
la legge 1859 si pone dunque a fondamento di quella scolarizzazione di massa
che l'Italia perseguirà, con notevole successo, a partire dagli anni sessanta. Sul
piano politico in Parlamento si registra un'ampia convergenza di tutte le forze
politiche sul disegno di legge voluto dall'allora ministro Luigi Gui. La vexata quaestio del latino (i fautori: 'perché insegna a ragionare', i detrattori:
'perché è una lingua morta') vede la DC e il PSI inizialmente contrapposti: DC
per il sì PSI, e in particolare Pietro Nenni, per il no. Il braccio di ferro si
conclude con un compromesso: latino obbligatorio per tutti in seconda media e
facoltativo in terza, per chi ha intenzione di iscriversi poi al liceo
classico. Un compromesso che in realtà scontenta tutti e che alla fine porterà
nel 1977 (l.348) all'abolizione del latino dalla scuola media come materia
obbligatoria (…).
La legge 31
dicembre 1962, n. 1859 (parti salienti)
(Luigi Gui, ministro dell’istruzione nel
1962, promotore della legge)
Art. 1. Fini
e durata della scuola.
In
attuazione dell'art. 34 della Costituzione, l'istruzione obbligatoria
successiva a quella elementare è impartita gratuitamente nella scuola media,
che ha la durata di tre anni ed è scuola secondaria di primo grado.
Art. 5. Promozione, idoneità e
licenza.
Alle classi
seconda e terza si accede dalla classe immediatamente inferiore (…)
Alle stesse
classi si accede anche per esame di idoneità, al quale sono ammessi i candidati
esterni che abbiano compiuto o compiano nel corso dell'anno solare
rispettivamente il 12º o il 13º anno di età, purchè siano in possesso della
licenza della scuola elementare.
Al termine
del triennio si sostiene l'esame di licenza.
All'esame di
licenza sono ammessi anche i candidati esterni che abbiano compiuto o compiano
nel corso dell'anno solare il 14º anno di età, purchè siano in possesso della
licenza della scuola elementare
Art. 6.
Valore della licenza.
L'esame di
licenza, di cui all'articolo precedente, è esame di Stato.
Sono materie
di esame: italiano, storia ed educazione civica, geografia, matematica,
osservazioni ed elementi di scienze naturali, lingua straniera, educazione
artistica, educazione fisica.
Il diploma
di licenza dà accesso a tutte le scuole e istituti di istruzione secondari, di
2º grado; coloro che intendono iscriversi al liceo classico debbono superare
anche la prova relativa all'insegnamento di latino di cui all'art. 2.
Art. 7.
Libretto scolastico.
É istituito
il libretto scolastico nel quale sono trascritti i dati essenziali relativi al
curriculum, alla preparazione e alle attitudini dell'alunno. Il libretto viene
consegnato all'alunno al compimento dell'istruzione obbligatoria
Art. 10.
Istituzione.
Entro il 1º
ottobre 1966, la scuola media sarà istituita in tutti i Comuni con popolazione
superiore ai 3.000 abitanti, ed in ogni altra località in cui si ravvisi la
necessità dell'istituzione stessa.
Ciascuna
scuola ha, di regola, non oltre 24 classi. Ogni classe è costituita, di norma,
di non più di 25 alunni e, in ogni caso, di non più di 30.
Dalle Indicazioni nazionali per il
curricolo di Storia (2012)
Obiettivi di apprendimento al
termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado
Uso delle fonti
-Conoscere alcune procedure e tecniche di
lavoro nei siti archeologici, nelle biblioteche e negli archivi.
–Usare fonti di diverso tipo
(documentarie, iconografiche, narrative, materiali, orali, digitali, ecc.) per produrre conoscenze su temi
definiti.
Organizzazione delle informazioni
–Selezionare e organizzare le informazioni
con mappe, schemi, tabelle, grafici e risorse digitali.
–Costruire
grafici e mappe spazio-temporali, per organizzare le conoscenze studiate.
–Collocare la storia locale in relazione con la
storia italiana, europea, mondiale.
–Formulare e
verificare ipotesi sulla base delle informazioni prodotte e delle conoscenze
elaborate.
Strumenti concettuali
–Comprendere
aspetti e strutture dei processi storici italiani, europei e mondiali.
–Conoscere
il patrimonio culturale collegato con i temi affrontati.
–Usare le
conoscenze apprese per comprendere problemi ecologici, interculturali e di
convivenza civile.
Produzione scritta e orale
–Produrre testi, utilizzando conoscenze
selezionate da fonti di informazione diverse, manualistiche e non, cartacee e
digitali
–Argomentare
su conoscenze e concetti appresi usando il linguaggio specifico della
disciplina.
(Attività realizzata nel mese di
aprile del 2017)